Foto
dell' inaugurazione del 23 settembre 1901
Perché una statua del Redentore a Montalto in Aspromonte.
Il 24 Giugno 1894, Papa LEONE XIII
promulgava l'enciclica "Preclara" nella quale si leggeva:
"La fine del secolo passato lasciò l'Europa stanca per le rovine e trepidante per i rivolgimenti. All'opposto il secolo che volge al tramonto, perché non dovrà trasmettere in retaggio al genere umano auspici di concordia, con la speranza degli inestimabili beni che sono contenuti nell'unità della fede?" Questo profondo desiderio del pontefice, fu accolto positivamente ed il Conte Giovanni Acquadermi si fece promotore di un grande progetto, quello cioè di collocare - come storicamente riporta R. Cotroneo, in Fede e Civiltà del 12 Agosto del 1899 - "sopra diciannove monti d'Italia, dalle Alpi alle Madonie altrettanti ricordi dell'omaggio, quanti sono finora i secoli della Redenzione Cristiana; in modo che venga a formarsi in tutta Italia una simbolica corona sacra al Redentore, attestante ai posteri la dedicazione a Gesù Cristo del secolo XX " -Il Papa stesso volle che su ogni monumento fosse inciso il motto: "Jesu cristo deo restitutae per ipsum salutis-anno MCM - Leo P.P.XIII ",
ed a conclusione dell'iniziativa volle che fossero realizzati venti mattoni utilizzando la pietra dei luoghi prescelti, da includersi nel muro della Porta Santa della Basilica Vaticana nell'Anno Santo 1900. Il comitato Calabro scelse la cima di Montalto per realizzare questo monumento al Redentore, perché come scrive sempre R. Cotroneo in " FEDE E CIVILTA' del 12 Agosto 1899 -
" …….Ma è l'Aspromonte, che quasi immane gigante estolle il suo capo in Montalto, e le sue braccia distende ai due mari , l'Jonio e il Tirreno, ed i piedi , lieve lieve, lambe nel Siculo stretto, ha più diritto di portar sul suo selvoso dorso la statua, o ricordo che sia, del Redentore. Qui città scomparse, qui per lungo e per largo in ogni epoca, fino a quest'ultimi anni, orde e schiere di combattenti e guerre sterminatrici, qui sconvolgimenti tellurici continui…….. E' in fondo a Montalto, la cima più culminante dell'Aspromonte, un tempio Sacro alla Vergine, dal titolo della Montagna o di Polsi, celebratissimo, miracolosamente surto ai tempi di Ruggiero Normanno, ove affluiscono a migliaia carovane di devoti di Calabria e di Sicilia…", parteciparono alla sua realizzazione 19 Diocesi, ed il popolo Calabrese, nonostante le grandi difficoltà economiche, vi partecipò con entusiasmo; ricchi e poveri, chi più chi meno contribuirono. E, finalmente il 23 Settembre 1901, la statua in bronzo opera dello scultore F Ierace, eseguita a Roma dalla ditta Rosa e Zanosio, fu trasportata a pezzi a dorso di mulo, tra mille difficoltà da Delianova a Montalto, e, su un terreno donato dal Barone Stranges di San Luca, fu inaugurata dal Card. Portanova , dopo un pellegrinaggio durato 4 giorni, con sosta a Cardeto e Polsi. Vi parteciparono quasi tutti i Vescovi di Calabria, o le loro delegazioni, autorità, nobili e una gran quantità di popolo accorse lassù, per essere presente a quell'avvenimento.
La
statua nel corso degli anni fu quasi dimenticata,
tranne per sporadiche escursioni di piccoli gruppi di arditi escursionisti, come
raccontano queste foto del Redentore del 1938 e del 1958.
Lo raccontano anche queste due foto risalenti al 1947, trovate dalla nostra socia Emma De
Stefano negli archivi storici della sua famiglia.
Fu danneggiata più
volte dalle intemperie, dai fulmini e dai terremoti,come vediamo in questa foto del
1966, ma fu sempre restaurata.
L'ultima volta fu restaurata nel 1975.
Rifusa per opera del Prof. De Raco, e il 07/09/1975 dopo solenne benedizione da
parte di Mons. Ferro nella piazza Mangeruca di Gambarie, fu portata
sulla cima da un elicottero della base americana di Sigonella.
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